Lo avevamo visto insieme e vi era piaciuto tanto. Ne avevamo parlato, e il messaggio era chiaro e bello: ognuno di noi è speciale, e ha bisogno di qualcuno che creda in lui.
Vi auguro che sia così per tutti voi!
Noi della classe quinta C Ciari
domenica 3 giugno 2018
mercoledì 30 maggio 2018
Le caratteristiche dei suoni
Domanda:
cos’è per voi il suono?
Discussione e mappa mentale
Il SUONO è una vibrazione regolare di un corpo elastico
Il RUMORE è una vibrazione irregolare di un corpo elastico
Il SUONO è una vibrazione regolare di un corpo elastico
Il RUMORE è una vibrazione irregolare di un corpo elastico
Come si
produce un suono?
Materiale: spago
Procedimento:
fissa lo spago a un supporto e tienilo in tensione con le mani.
Pizzica lo spago, cioè tiralo e lascialo andare dopo aver
esercitato una forza.
Il
metallo può vibrare?
Materiale: un
diapason
Procedimento: esercita
una forza sui rebbi del diapason per metterli in vibrazione, e accostalo
all’orecchio.
Possiamo
vedere le vibrazioni?
Materiali:
Un contenitore cilindrico in metallo, un palloncino
gonfiabile grande, un elastico grande, due oggetti in metallo da percuotere per
produrre un forte rumore.
Procedimento: Taglia il collo di un palloncino sufficientemente grande e
tendilo sopra l’apertura di una scatola in metallo, tenendolo fermo finchè un
compagno non lo fissa con un elastico. Cospargi del sale sopra al palloncino
teso. Produci un forte rumore vicino al barattolo con il sale, ad esempio
percuotendo un pentolino con un righello in metallo.
Cosa accade al sale?
Prova a colpire il
pentolino in differenti posizioni e tenendolo inclinato in modo diverso. La
reazione del sale cambia
Il suono
si trasmette solo nell’aria?
Materiale:
diapason, banco di legno
Procedimento: appoggia
l’orecchio al banco di legno. Un compagno farà vibrare il diapason e lo
appoggerà al banco.
Cosa hai sentito? Qual è la tua conclusione?
Costruiamo un telefono senza fili
Materiale: bicchieri, spago
Procedimento: Fai un forellino sul fondo di due bicchieri e fai passare uno spago al loro interno, fissandolo con due piccoli nodi.
Tieni un bicchiere in mano davanti alla bocca e danne uno a un tuo compagno affinchè lo tenga davanti all'orecchio. Prova a pronunciare alcune parole sottovoce nel bicchiere, lasciando il filo molle.
Il tuo compagno le ha sentite bene?
Ora provate a tendere il filo: il tuo compagno ha sentito meglio le tue parole?
Prova a costruire telefoni senza fili usando ogni volta fili diversi: lana. spago, plastica, rame. Con quale filo si trasmette meglio il suono?
Il suono
si trasmette anche nei liquidi?
Materiale:
diapason, recipiente di vetro, acqua, un tappo di sughero.
Procedimento: metti
l’acqua e il tappo di sughero nel recipiente. Immergi il diapason nell’acqua.
Cosa hai sentito? Cosa hai visto sull’acqua? Il tappo di sughero si è
spostato? Qual è la tua conclusione?
Il suono
si trasmette nel nostro corpo?
Materiale: diapason
Procedimento: chiedi
alla maestra o a un compagno di far vibrare il diapason e di appoggiarlo su
un’articolazione (caviglia, polso, gomito, spalla..) del tuo corpo. Cosa senti?
Qual è la tua conclusione?
Costruiamo una Wave Machine
Materiale: cannucce, nastro adesivo, oppure stecchini lunghi, nastro adesivo, palline gommose (caramelle)
Procedimento: appoggia su un tavolo un nastro adesivo con la parte collosa rivolta verso l'alto, appoggia gli stecchini ( o le cannucce) a una distanza di circa 4-5 cm l'uno dall'altro. Copri con un altro strato di mastro adesivo in modo da bloccare gli stecchini ( o le cannucce).
Se hai deciso di usare gli stecchini di legno puoi aggiungere alle loro estremità delle palline gommose (noi abbiamo usato pezzetti di caramelle, rese meno appiccicose da un po' di polvere di gesso).
Guarda come l'energia delle onde viaggia lungo la macchina, con frequenze diverse.
Costruiamo una Wave Machine
Materiale: cannucce, nastro adesivo, oppure stecchini lunghi, nastro adesivo, palline gommose (caramelle)
Procedimento: appoggia su un tavolo un nastro adesivo con la parte collosa rivolta verso l'alto, appoggia gli stecchini ( o le cannucce) a una distanza di circa 4-5 cm l'uno dall'altro. Copri con un altro strato di mastro adesivo in modo da bloccare gli stecchini ( o le cannucce).
Se hai deciso di usare gli stecchini di legno puoi aggiungere alle loro estremità delle palline gommose (noi abbiamo usato pezzetti di caramelle, rese meno appiccicose da un po' di polvere di gesso).
Guarda come l'energia delle onde viaggia lungo la macchina, con frequenze diverse.
Macchina delle onde con cannucce from Paola Limone on Vimeo.
macchina delle onde con stecchini e caramelle from Paola Limone on Vimeo.
A cosa
serve il padiglione auricolare?
Materiale: un
imbuto
Procedimento: chiedi
a un compagno di mettersi dietro di te e di schiccare le dita alla tua destra,
alla tua sinistra, in alto e in basso senza che tu possa vederlo.
Riesci a indicare da che parte è arrivato il suono?
Prova a rifare l’esperimento mettendo un imbuto davanti a un orecchio? Ora
è più semplice localizzare il suono?
Costruiamo
un membranofono
Materiale:
bicchierino di plastica, cannuccia, palloncino
Procedimento: fai un
foro sul fondo del bicchierino, e uno su un lato. Infila nel foro laterale una
cannuccia. Copri l’apertura del bicchierino con un palloncino fissato con un
elastico.
Soffiando nella cannuccia e tappando con un dito il foro sotto il
bicchierino cosa vedi? Cosa senti?
Membranofono from Paola Limone on Vimeo.
IL
SUONO E LE SUE CARATTERISTICHE
IL TIMBRO
Quando vengono sollecitati gli strumenti musicali producono dei
suoni che, attraverso onde in vibrazione, si propagano nell’aria ed arrivano
fino al nostro corpo, al nostro udito.
Il timbro è quella
caratteristica che differenzia, per
esempio, il suono emesso da un pianoforte rispetto al suono emesso da un
violino o da una tromba. Il timbro la mia voce è diversa da quello della tua
e anche se intoniamo la stessa melodia produrremo due timbri di voce
differenti. C’è la voce da uomo, da donna, da bambino, da bambina, da nonno…
ecc ecc… Ascoltando il suono di un pianoforte e quello di un violino che
eseguono la stessa canzone riusciamo a distinguere il suono del primo e del secondo strumento
musicale.
Esercizi per spiegare il “timbro” :
·
Ascoltiamo il suono di vari strumenti musicali delle quattro
categorie principali : suoni di strumenti a tastiera, suoni di strumenti a
fiato, suoni di strumenti a corde, suoni di strumenti a percussione. Impariamo
a associare il suono al timbro dello strumento.
·
Ascoltiamo le voci degli altri bambini: ognuno pronuncia il
proprio nome a voce alta; ognuno poi può dire una frase, gli altri chiudono gli occhi e dovranno
indovinare chi è stato a parlare.
·
Ascoltiamo delle voci umane: ascoltiamo delle frasi
pronunciate da adulti, da anziani, da bambini e da ragazzi; associamo il timbro della voce ascoltato alla
tipologia di persona ascoltata.
·
Ascoltiamo i versi degli degli animali: anche gli animali
con i loro versi hanno un timbro di voce differente; ascoltiamo e associamo il
timbro al verso dell’animale ascoltato.
. Ascoltiamo rumori e cerchiamo di indovinarli.
L’ALTEZZA
Mentre per tutti gli elementi della natura il concetto di altezza è
espresso con la distinzione tra “alto – basso” in musica parleremo di
distinzione tra suoni acuti (alti) e gravi (bassi). Il suono è
formato da onde sonore che si propagano nell’aria stimolando il nostro senso
dell’udito. Esse viaggiano nell’aria con una certa “frequenza
caratteristica” ed a seconda della lunghezza dell’onda distingueremo suoni acuti
e suoni gravi.
Esercizi per spiegare “l’altezza”:
·
Simuliamo con la nostra voce la caduta di un oggetto
dall’alto verso il basso; sarà abbastanza naturale emettere un suono acuto che
scivola verso un suono basso, grave appunto. Viceversa simuleremo la partenza
di un razzo ; i bambini con la loro voce e il loro corpo dovranno simulare il
razzo che sale dal basso verso l’alto, quindi con la voce dal grave verso
l’acuto.
·
Ascoltiamo la voce di un uomo e di una donna, di un bambino
e di un anziano, di un uccellino e di un elefante. Associamo le tonalità di
voci a frequenze di suono acute o gravi.
·
Usiamo gli strumentini a disposizione cercando di
distinguere quelli che emettono suoni acuti da quelli che emettono suoni gravi.
Per esempio useremo un triangolo e dei legnetti per i suoni acuti, un tamburo
battente e una grancassa per i suoni gravi.
·
Usiamo la tastiera di un pianoforte o tastiera elettronica o
metallofono. Come primo passo faremo ascoltare la successione delle note prima
dal basso verso l’alto e poi dall’alto verso il basso. Proviamo a distinguere se la successione
delle note ( detta scala musicale) che stiamo eseguendo sale oppure scende. Ascoltiamo
un suono grave del pianoforte e un suono acuto e proviamo a simularlo con la
loro voce e distinguere.
·
Sul pentagramma disegniamo le note dal do al do e intoniamo
la scaletta musicale sia in senso ascendente che in senso discendente mimando
con i movimenti delle mani la scaletta musicale dalla nota più grave alla nota
più acuta e viceversa.
INTENSITA’
L’intensità del suono è detta anche “volume”
e tecnicamente dipende dall’ampiezza delle onde sonore (vibrazioni) che
producono il determinato suono.
Il volume percepito dipende anche dalla distanza tra la sorgente del
suono e il punto d’ascolto. Sentiremo un suono emesso con la stessa intensità
con volume meno intenso se la fonte sonora è lontana, con un volume più intenso se la fonte sonora è più vicina a noi. In musica,
il volume sonoro dell’esecuzione è denominato “dinamica” ed ha dei precisi simboli
per l’esecuzione:
·
pp corrisponde a pianissimo
·
mp corrisponde a mezzopiano
·
p corrisponde a piano
·
mf corrisponde a mezzoforte
·
f corrisponde a forte
·
ff corrisponde a fortissimo
Esercizi e giochi per capire il concetto di “intensità”
·
Ripetiamo una parola, cominciamo ad alzare la voce, passando
dal pianissimo al fortissimo e viceversa.
·
Dividiamoci in due gruppi: un bambino del primo gruppo
scandirà il suono del proprio nome o di brevi melodie ad un volume
corrispondente al piano; il secondo lo dirà forte; il terzo, piano; il quarto
forte e così via. Alterneremo l’esecuzione dei due gruppi, partendo dal
“pianissimo” per arrivare al “fortissimo”.
·
Usiamo i battiti delle mani, dei piedi ed utilizziamo gli
strumentini a percussione per eseguire semplici ritmi con dinamiche che andranno dal piano al forte.
· Registriamo con un software le nostre voci partendo al pianissimo per arrivare al fortissimo e guardiamo le onde che si disegnano.
· Registriamo con un software le nostre voci partendo al pianissimo per arrivare al fortissimo e guardiamo le onde che si disegnano.
·
Educhiamo l’orecchio musicale con un brano di musica
classica in cui si distinguono chiaramente le dinamiche e quindi le intensità
dei vari suoni. Disponiamoci in cerchio dandoci
la mano. Durante l’ascolto allarghiamo il cerchio quando la melodia va verso il
forte, restringiamolo quando la musica scende al piano.
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